lunedì, novembre 24, 2008

Ancora un respiro


Ancora un respiro. Forse l'ultimo. Forse il più faticoso. Ogni volta che penso a come vanno le cose, è come se lanciassi per aria una moneta. Il risultato cambia a seconda del mio umore e delle cose che mi circondano. In fondo della moneta che prende il volo non mi interessa poi molto. Ho deciso di lasciarmi alle spalle anche i miei cambi di umore repentino. E tutte le monete che ogni giorno prendono il volo. Sono stanco. Stremato. Forse ha ragione mia madre quando si trova a discutere con un figlio che non è più lo stesso, forse fa bene mio padre quando dice che le ultime settimane mi hanno trasformato nel ragazzo che non sono mai stato. Forse devo capire se è vero tutto questo o se sono solo troppo nervoso per preoccuparmi anche dei problemi degli altri. Tra tutti i se e tutti i forse che continuano ad annebbiare le mie ore, ho preso una decisione. In questo almeno non sono cambiato. Ho preferito pensare che non è il momento di stare a perdersi in pensieri inutili e lasciarsi affogare dalle preoccupazioni. Il metodo del CHISSENEFREGA si è ripresentato utile come la pallottola fatale nei film western. A proposito. Anzi a sproposito, la mia ragazza continua a dire che ultimamente faccio troppi discorsi da gangster. Mi dispiace. Anzi no. Mi piace. In primis il tipo di argomentazione. La seconda decisione è ancora più personale: vado avanti fino alla fine. Questa volta ci provo fino in fondo. Anzi ci proviamo fino in fondo. Non sono solo. Agli occhi di alcuni sembriamo una batteria di fulminati, ma ciò che ci spinge è autentico e porta il sigillo di sacrifici, sudore e nottate insonni. Il progetto è valido e ci giochiamo tutto quello che abbiamo, mettendo in discussione ogni cosa, giocandoci ogni carta come se stessimo provando a frodare un truffatore. Aspirando al meglio. Per ora basta. Basta così. Non voglio annoiare tutti con le mie lamentele. A presto.

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