Vorrei salutarti. Mi piacerebbe tenerti in braccio e capire che cosa gira in quella tua testolina. Avrei da dirti in mucchio di cose che potrebbero servirti in futuro, ma è giusto che tu faccia le tue esperienze e che riesca ad imparare dai tuoi errori. La vita ti riserva tante sorprese e una serie di eventi fanno in modo che i tuoi giorni non siano mai uguali gli uni con gli altri. Col tempo ho imparato perfino a volerti bene, anche se non nascondo che ci sono dei lati del tuo carattere che ti rendono parecchio strano. Ti prometto che un giorno sarai in grado di fare qualcosa di grande e nessuno potrà più dirti cosa devi o non devi fare. Lo so, per questo te lo prometto. Mi spiace pensare che per tutto questo tu dovrai soffrire molto e che i tuoi occhi troppe volte saranno privi di lacrime per sfogare la rabbia. Ma io ti tengo forte, ti stringo, non ti lascio andare e vedrai che passerà. Tutto passerà. Io che ora ti apro la strada, ti sono vicino e sono l'unico amico che hai, ti chiedo di chiamarmi ogni giorno, perchè non mi dimentichi chi sono veramente. Questo abbraccio è per te Lazzaro.
A presto.
martedì, dicembre 09, 2008
Sei tornato?
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giovedì, novembre 27, 2008
CHIUSO PER LUTTO
Stop. Fermatevi. A differenza delle altre volte, ora non ringrazio nessuno. Ne chi mi segue, chi mi conforta o chi mi sostiene. E' vero che sono scomparso da tutti e da tutto, ormai da diverso tempo, ma non voglio nessuno che venga a dirmelo come se fossi la causa di una catastrofe. Non ho mollato proprio nulla, sapete. Anzi, è proprio andando avanti che faccio sentire la mia assenza. Sono stanco di parlare, stanco di ripetere le stesse cose, stanco e basta. Se ho deciso di sparire, è solo per mia scelta e se decido di non tornare indietro ora, la cosa non riguarda altri che me. Sono duro sotto certi fronti, lo so, ma la linea che voglio tenere, per non andare alla deriva, è questa. Lazzaro è morto. Per la seconda volta. Per la terza volta e per tutte le volte che sono morto senza che qualcuno se ne accorgesse, senza chiedere la forza per tornare a vivere. Ho già trovato chi mi dice di essere patetico, chi sostiene che io sia paranoico, ma non ancora chi mi dice che le mie decisioni avrebbero potuto essere giuste. Non cerco sostegno, non voglio appoggio, non voglio che pensiate che mi stia piangendo addosso. Non una parola, non un sorriso, non un commento. Voglio sparire. Farmi indietro e dire arrivederci a qualsiasi cosa. Prendo un treno di sola andata. Tra le note finali di questo tormentato periodo, voglio ricordare le poche persone che davvero stimo e che credo abbiano portato in me qualcosa di costruttivo e di vero. Loro si che se lo meritano. Non hanno bisogno di essere nominate una per una, sono già tutte presenti in questo blog, in una maniera o nell'altra.
Chiudo gli occhi. Respiro. Sento la fatica andarsene. Finalmente ora sono..
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lunedì, novembre 24, 2008
Ancora un respiro
Ancora un respiro. Forse l'ultimo. Forse il più faticoso. Ogni volta che penso a come vanno le cose, è come se lanciassi per aria una moneta. Il risultato cambia a seconda del mio umore e delle cose che mi circondano. In fondo della moneta che prende il volo non mi interessa poi molto. Ho deciso di lasciarmi alle spalle anche i miei cambi di umore repentino. E tutte le monete che ogni giorno prendono il volo. Sono stanco. Stremato. Forse ha ragione mia madre quando si trova a discutere con un figlio che non è più lo stesso, forse fa bene mio padre quando dice che le ultime settimane mi hanno trasformato nel ragazzo che non sono mai stato. Forse devo capire se è vero tutto questo o se sono solo troppo nervoso per preoccuparmi anche dei problemi degli altri. Tra tutti i se e tutti i forse che continuano ad annebbiare le mie ore, ho preso una decisione. In questo almeno non sono cambiato. Ho preferito pensare che non è il momento di stare a perdersi in pensieri inutili e lasciarsi affogare dalle preoccupazioni. Il metodo del CHISSENEFREGA si è ripresentato utile come la pallottola fatale nei film western. A proposito. Anzi a sproposito, la mia ragazza continua a dire che ultimamente faccio troppi discorsi da gangster. Mi dispiace. Anzi no. Mi piace. In primis il tipo di argomentazione. La seconda decisione è ancora più personale: vado avanti fino alla fine. Questa volta ci provo fino in fondo. Anzi ci proviamo fino in fondo. Non sono solo. Agli occhi di alcuni sembriamo una batteria di fulminati, ma ciò che ci spinge è autentico e porta il sigillo di sacrifici, sudore e nottate insonni. Il progetto è valido e ci giochiamo tutto quello che abbiamo, mettendo in discussione ogni cosa, giocandoci ogni carta come se stessimo provando a frodare un truffatore. Aspirando al meglio. Per ora basta. Basta così. Non voglio annoiare tutti con le mie lamentele. A presto.
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lunedì, novembre 17, 2008
ONdeROcK
Finalmente ci siamo. Gli ONdeROcK sono pronti a lanciare la demo. Troppo tempo chiusi in studio, il sottoscritto ne sa qualcosa, fino a stremarsi. Registrazioni, mixaggi, postproduzioni...insomma sono rimasto prigioniero dello Studio Quadrivium troppo tempo. La Freddo Records mi sta lentamente assorbendo ( e di questo sono contento ) ma tutto il lavoro chiuso in regia dalle prime ore del giorno, fino a notte inoltrata mi lascia via via senza forza. Incomincio a perdere di vista gli amici, la ragazza continua ad avere le stesse risposte alla domanda : "...dove sei?" e le mie notti brave stanno diventando sempre meno. Che stia cambiando vita? La risposta, come spesso accade, è : boh. La riflessione, come troppo spesso ricade, è : chissenefrega. In fondo non mi interessa molto di quello che mi orbita intorno in questo momento, ne quello che potrebbe succedere a breve. Non è menefreghismo, è solo voglia di non scaldarsi, è solo stanchezza di parlare con gente che non capisce, è solo la mia pressione che non deve aumentare oltre certi limiti. E' solo menefreghismo. Così siamo ( siete/ saranno ) tutti più contenti.
A presto.
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martedì, settembre 23, 2008
Come i cieli di Salgado
Come i cieli di Salgado. Ci sono cose che ti mancano anche quando non ci pensi. A volte strane, altre volte semplici e, di tanto in tanto, apparentemente impossibili. Le cose da fare sono sempre tante, lo spazio e il tempo per curarle, amarle e custodirle spesso vengono meno. Ma in fondo, a pensarci, è la qualità ciò che lascia il segno indelebile. Le mie foto sono sempre meno, le mie serate all'insegna dell'avventura da cowboy metropolitano stanno facendosi sempre meno frequenti ed i pensieri che non voglio, quelli sì, ora mi orbitano intorno come fantasmi. Prendo fiato, mi guardo bene intorno e mi lancio in un chissenefrega tuonante come il boato di una bomba. La cosa più strana è che sono contento. Sono cresciuto in un vortice e solo lì mi trovo a mio agio. Quando capisco che la situazione non si apre in nessun modo logico, allora capisco di essere tornato in sella e di poter sguazzare nei guai come meglio credo. Alcuni dicono che è il sale della vita. Io oso pensare che tutto questo "sale" avrebbe solo aumentato la mia pressione fino a farmi scoppiare. Non è sale. E' zucchero. Sono nel vortice dello zucchero filato, senza dover per forza essere in un luna park. E siccome non è un tunnel, non ne vedi la fine. Non ne puoi uscire se non quando decide di rimetterti a terra. La nostalgia poi diventa insopportabile e sei costretto a cercare un altro tornado. Forse avrei dovuto fare il cacciatore di tempeste. Scusatemi se trovo solo ora il tempo di scrivere. Scusatemi se ora scappo senza lasciare delle conclusioni o delle soluzioni logiche, ma devo andare. L'occhio del ciclone stà per finire.
A presto
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sabato, luglio 12, 2008
Tutti per uno, Lazzaro contro tutti...ma solo per voi
Quanta nostalgia. Mi mancano le lezione con William Willinghton e le giornate ad interrogarmi su come Klein avesse in mente di stravolgere il concetto di fotografia, ponendosi d'impatto e non in modo delicato come Bresson. Sarà che ultimamente sono teso...ma continuo ad avvicinarmi sempre di più a Klein. Mi mancate voi, ragazzi. Le nostre notti brave e le serate in Corso Como tra una birra, un coctail e una fotografia. E' brutto dover ammettere che la vecchia guardia sta per sciogliersi. Forse non voglio crederci e nonostante tutto continuo a tenere insieme i brandelli dei nostri tempi d'oro. Sono triste. Le cose non vanno come vorrei, ma vanno come vogliono andare. Mi accontento anche così. In fondo è l'unica cosa che posso fare. Tuttavia mi sono ripromesso che devo riuscirci e voi lo sapete che quando Lazzaro decide di fare una cosa, la fa. Senza compromessi. Vorrei capire perchè tutto quello che ci orbita intorno ci attacca anzichè coprirci come ha sempre fatto. Cerchiamo di non mollare bagai, o qui si mette male. Dai, non prendiamoci in giro, è evidente che qualche filo si è rotto, ma può bastare a fermarci? Non c'è riuscito nessuno fino ad ora: ragazze varie, genitori, studio , lavoro, polizia, alcool e compagnia bella. Anzi compagnia brutta. Noi. Gli intoccabili, il buono il brutto e il cattivo delle nostre serate alcoliche, i giustizieri della notte con la Becks, i quattro moschettieri della sgnappa. Che fine stiamo facendo? Sentite se qui cantavamo "finchè la barca va..." ora dobbiamo metterci in testa che Celin Dion ha dato una pista a Orietta Berti. Qui si va a picco come il Titanic. Sapete che faccio? Ora prendo la reflex, le sigarette, quattro birre e passo a chiamarvi. Chiaro, è come lanciare una moneta. Speriamo che esca testa o qui la croce da portare sarà pesante. E io sono Lazzaro, non il Cireneo.
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venerdì, luglio 11, 2008
IO CHE DALLA VITA...
Iochedallavitanonhocapitouncazzo!! Grande William Klein. Altro che foto. Erano pellicole che andavano oltre l'immagine e il racconto. Io, troppo legato alla fotografia di reportage, a volte fatico a seguire le cose che mi girano intorno. Come fare a notare tutte le cose, le persone, i messaggi che tutto il giorno mi rincorrono. Voglio partire, ma non in vacanza. Stavo pensando seriamente di andare in Perù o in Brasile. Ero tentato davvero di chiamare per dare la mia piena disponibilità. Poi il tempo mi ha fregato un'altra volta. Il telefono suona e quando rispondi " Ciao Amore" capisci che qui hai troppe cose da fare e troppe persone che non puoi lasciare fino a data da destinarsi. A volte sembra tutto così difficile. C'è chi sostiene che penso troppo a me e poco agli altri, c'è chi si batte per rendere onore al suo contrario, c'è chi se ne sbatte e come me cerca di guardare l'orizzonte con la reflex. Troppo lontano per un 35mm. Ancora troppo lontano. Eppure, per chi come il sottoscritto non ama troppo i compromessi forzati, deve esserci una soluzione da qualche parte. Già da qualche parte. Forse in Madagascar...
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martedì, luglio 08, 2008
Tanti auguri a te, tanti auguri a te...( me la canto da solo, grazie )
Oggi sono 25. Chi l'avrebbe detto. Non ne sono stupito più di tanto ( forse perchè mi vedo tutti i giorni ), ma rimango perplesso sul da farsi. Insomma, ho raggiunto il quarto di secolo, dovrei iniziare a pensare di fare qualcosa di serio. Capa alla mia età stava documentando la guerra civile spagnola ( a dire il vero era lì già da un paio di anni ) e io non riesco nemmeno a trovare lo slancio che vorrei. Non è per piangermi addosso, sia chiaro, è solo che mi piacerebbe dare una svolta alla mia vita. Povero Lazzaro. L'uomo che muore e che risorge tutte le mattine, deve mettersi in riga. O per lo meno deve cercare di viaggiare su binari più stabili. La cosa che mi spaventa sono le prospettive di un futuro troppo incerto e con un campo visivo decisamente ristretto. Se oso sporgermi, mi accorgo che in lontananza ci sono solo idee, progetti e sogni. Bisogna essere concreti. Non necessariamente materialisti, ma concreti. Tutti qui parlano di me, di quello che potrei o dovrei fare. "Lazzaro, prima o poi dovrai concludere qualcosa!!" Avete ragione. Anzi, avete perfettamente ragione. Ma mi chiedo come si può concludere qualcosa che non ha un principio. Dovrei pensare ad un inizio, prima che ad una conclusione. Mah...per il momento mi godo le pizzate settimanali e le serate in compagnia di amici ,birra e sigarette. Non necessariamente in questo ordine.
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lunedì, luglio 07, 2008
Auguri Lazzaro...ma domani!
"Wendy, tesoro...sono a casa!" Domani dovrò aggiungere una tacca al mio calendario biologico. Forse ne farò una anche a quello appeso sul muro della mia cucina. 25 Anni. Non capita tutti i giorni, certo, capita solo ogni quarto di secolo. 25 anni: le nozze d'argento, il giubileo, l'età di Lazzaro, insomma c'è ne è abbastanza per sentirsi importanti. La mia gioia ( non troppa direi ) verrà divelta a colpi d'ascia come la porta della famosa stanza. Insomma a tutto c'è un limite: concerto sabato sera, martedì / giovedì / venerdì pizzate varie e annessi bagordi. Il programma mi costringe ad essere sempre presente, nonostante la mia NONVOGLIA di spazzarmi tutte le sere una quattro stagioni. Sarà che stò impazzendo, sarà che voglio partire, sarà quel che sarà ( dicevano i "Ricchi e Poveri" ) ma a colpi d'ascia mi aprirei una via di fuga... magari per tornare sulla via di casa. Una volta arrivato potrò finalmente dire: "Wendy, tesoro...sono casa!"
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venerdì, giugno 20, 2008
Henri, ti presento gli altri
Ci sono persone capaci di muoversi in punta di piedi. Come Henri Cartier Bresson hanno la capacità di cogliere un momento, un contesto, un emozione e di viverla, capirla e gestirla come se il loro tocco fosse delicato come il 35mm di una Leica. La fortuna, o meglio il privilegio, non stà nel trovarle, ma nell'individuarle nella situzione. Come se fossero in sordina non si mostrano. Ma diventano protagoniste indiscusse del grande racconto che segue il momento. Quello dello scatto, dell'immagine che racconta, come in questa foto, il qui ed ora di un momento sospeso nell'eterno, portando a chi legge la foto, l'impressione di scorgere quei fili rossi non tirati e sospesi nel voler dire qualcosa. Se imparassimo a muoverci in punta di piedi, magari non cambieremmo il mondo, ma di sicuro faremmo meno confusione e potremmo scorgere, con la coda dell'occhio, il dettaglio di un quotidiano altrimenti scontato e privo di ogni meraviglia.
Lazzaro
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giovedì, giugno 19, 2008
ONdeROcK
Lavoro, fatica e costanza. Gli " ONdeROcK " continuano senza sosta a provare le canzoni che tra due settimane vedranno la band in quel di Baranzate per la festa di compleanno di Robert Drummer, il bassista e fotografo ufficiale del gruppo. La scaletta? Dal rock-pop italiano al rock americano, passando da Giorgia e arrivando a i Guns & Roses. Sembra strano lo so, ma l'eterogeneità dei componenti ha portato la band ad avere non solo delle sonorità nuove, ma anche a proporre uno spettacolo insolito.
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martedì, giugno 17, 2008
Cosa pensi, Lazzaro?
Dai, forse ci siamo quasi. Dopo tutto il lavoro di questi mesi merito se non una vacanza, almeno un regalo. In previsione del mio compleanno poi, inizio ad avere le allucinazioni da smania. E' lei il mio regalo. Cosa? La Leica. Forse riesco a prenderela appena in tempo. Poi si tratta solo di prendere e partire per fare tutte le foto che sento di dover fare. Foto come questa, magari. Grande Hemingway con i suoi libri, le sue colombe e la sua passione per la pesca. Solo Henri Cartier-Bresson con la sua Leica poteva fare un ritratto così. E' come se fossi li...
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sabato, giugno 14, 2008
Le Trottoir...à la Darsena
Ohhh!!! Un venerdì sera a Le Trottoir con un mio amico e basta!!! Arrivo verso l'1, pioggia improponibile. sei risse evitate per un soffio ( tra gente che di certo non stava discutendo sul principio della relatività) , birra in boccale, nel locale eravamo quasi tutti "fratelli" tranne quelli che per lavoro stavano sulla porta e degli olandesi post partita. Noi in fondo ci sentivamo un po'..fratelli d'Italia.Anche se a dire la verità sembravamo più compagni di merende...
In più suonava un gruppo psichedelico che sembrava presentare pezzi dance in maniera strumentale. In sinstesi: un casino pazzesco, un delirio ormai galoppante mi hanno fatto riprendere dall'abbiocco dovuto all'orario e il ricordo delle nottate vissute tra l'assurdo e Milano si stava facendo sentire. Oh, come adoro le cattive compagnie!
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lunedì, giugno 09, 2008
The Shooter
Ok, ci siamo. Ancora una volta ho vestito i panni dello Sniper. Ma la prossima sarà diversa. Non userò l'ottica del fucile, ma quella della reflex. Il prossimo reportage sarà sul SoftAir. Decisione presa per avvicinarmi non tanto al mondo del fotoreportage di guerra, ma a quello delle realtà che molti non conoscono. E poi il SoftAir non ha nulla a che vedere con le guerre, nonostante le apparenze e le migliaia di dicerie su questo sport. Sono sicuro di riuscire a fare un buon lavoro. Non tanto per quanto possa essere bravo ( o meno ), quanto per il contesto, le persone e le mille cose affascinanti che orbitano intorno a questo strano mondo.
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mercoledì, maggio 28, 2008
Come back to home, Lazzaro
Questa volta ci siamo. Ci sono. Sono tornato. Finito il concerto e tutta la sua preparazione, ora mi ritrovo a prepararne un altro e a non aver più tempo per curare il blog. Se riesco a breve pubblico le foto della serata...
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martedì, aprile 08, 2008
martedì, marzo 25, 2008
martedì, marzo 18, 2008
Reportage - Foto n° 27
Questo è snoopy. Un cane matto almeno quanto me. Tanto scemo quanto buono. Per quello che si possa dire di un cane.
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venerdì, marzo 14, 2008
mercoledì, marzo 12, 2008
domenica, marzo 09, 2008
giovedì, marzo 06, 2008
Reportage - Foto n° 23
Mi raccomando, stupitemi.
Lazzaro
E sia: "Soffiasse davvero quel vento di Scirocco e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare, dietro la faccia abusata delle cose, e il labirinti oscuri delle case, dietro lo specchio segreto di ogni viso, dentro..di noi."
Grazie Mary
Pubblicato da Lazzaro alle 20:19 7 commenti
lunedì, marzo 03, 2008
mercoledì, febbraio 27, 2008
Reportage - Fotot n° 21
Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d'amarti poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
che in quel giorno, in quell'ora
leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica
il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
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martedì, febbraio 26, 2008
Reportage - Foto n° 20
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio -
è una barca che anela al mare eppure lo teme.
E. Lee Masters
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domenica, febbraio 24, 2008
Reportage - Foto n°19
e di noi questa notte avrà pietà
Dei nostri giochi confusi nell'ipocrisia
Il tempo ruba i contorni a una fotografia.
E il vento spazza via
questa nostra irreversibile follia,
chissà se il seme di un sentimento rivedrà
la luce del giorno che un'altra vita ci darà!
Resta amico accanto a me...
Resta e parlami di lei se ancora c'è...
L'amore muore disciolto in lacrime ma noi,
teniamoci forte e lasciamo il mondo ai vizi suoi!!!
Renato Zero
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venerdì, febbraio 22, 2008
mercoledì, febbraio 20, 2008
martedì, febbraio 19, 2008
lunedì, febbraio 18, 2008
Reportage - Foto n° 15
(Henri Cartier-Bresson)
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domenica, febbraio 17, 2008
Reportage - Foto n° 14
"Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere."
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sabato, febbraio 16, 2008
venerdì, febbraio 15, 2008
Reportage - Foto n° 12

Fotografare è trattenere il respiro per captare la realtà che fugge: una gioia fisica e intellettuale.
Henri Cartier-Bresson
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giovedì, febbraio 14, 2008
Reportage - Foto n° 11

(Prevert)
Tendenzialmente non ho mai festeggiato S. Valentino.
Per me è la festa della Perugina.
" Ma un bacio è qualcosa di più" - a proposito di slogan -
Tuttavia rispetto chi oggi si sente galvanizzato, quindi ...
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mercoledì, febbraio 13, 2008
Reportage - Foto n°10
Henri Cartier Bresson
Pubblicato da Lazzaro alle 20:24 1 commenti
Reportage - Foto n° 9
Robert Doisneau
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domenica, febbraio 10, 2008
sabato, febbraio 09, 2008
domenica, febbraio 03, 2008
sabato, febbraio 02, 2008
mercoledì, gennaio 30, 2008
martedì, gennaio 29, 2008
lunedì, gennaio 28, 2008
Reportage: Foto n°2
Difficilmente fotografo paesaggi. La fotografia di reportage spesso racconta di persone, di rapporti e di emozioni. Questa volta racconta anche dei luoghi. Luoghi così lontani dal mio quotidiano e dalle mie abitudini che sembrano appartenere ad altre epoche.
Lazzaro
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